Questa situazione è molto frequente soprattutto da quando le normative a riguardo del risparmio energetico hanno “giustamente” indirizzato le nuove costruzioni ma anche le ristrutturazioni dell’esistente, verso l’utilizzo di serramenti sempre più performanti, isolanti ed ermetici.
Questi componenti edilizi rappresentano sicuramente un ottimo strumento per aumentare l’efficienza energetica degli edifici ma possono generare anche effetti non inizialmente considerati e del tutto indesiderati.
L’estrema ermeticità dei serramenti di nuova generazione, assolutamente necessaria per conseguire gli obiettivi di massimizzare l’isolamento termico relativo al componente, rende però più difficoltosa la necessità che gli appartamenti in cui viviamo riescano a “respirare” correttamente, permettendo un buon livello di ventilazione e ricambio aria degli ambienti.
Una scarsa ventilazione è la principale causa dell’insorgenza di atmosfere malsane, alti livelli di umidità e quindi dell’insorgenza di muffe sulle pareti.
E’ possibile affrontare questo problema seguendo differenti direzioni:
– la soluzione più “tradizionale”, sbrigativa ed approssimativa è senz’altro quella di “Aprire le finestre e ricambiare l’aria!”
Senza dubbio questa soluzione può risolvere alcuni problemi:
- diminuzione dell’umidità interna negli ambienti
- diluizione delle atmosfere insalubri ed inquinate
- nel lungo periodo, riduzione dei fenomeni di formazione di muffe;
questi risultati sono possibili, però, soltanto se si effettua costantemente una buona ventilazione naturale degli ambienti, aprendo i serramenti più volte durante la giornata, per periodi sufficientemente lunghi e costantemente cioè ogni giorno e per tutto il periodo invernale!;
lo stesso risultato si può ottenere anche utilizzando l’apertura in micro ventilazione di cui spesso i nuovi serramenti sono dotati.
Così facendo si può pensare di risolvere il problema dell’umidità eccessiva e dello sviluppo di muffe all’interno delle abitazioni ma si perde completamente di vista l’obiettivo di risparmio energetico, di efficienza termica e di comfort ambientale inizialmente ricercato con l’installazione di nuovi e non economici serramenti super-performanti.
Esiste un altro approccio al problema, più “evoluto” ed è quello di:
– dotare la propria abitazione ed i locali con problemi di muffa ed umidità di un impianto di VMC (Ventilazione Meccanica Controllata).
Un impianto capace di ricambiare l’aria interna degli ambienti con aria esterna, fresca e pulita permette l’eliminazione degli inquinanti presenti all’interno degli ambienti, la riduzione dei livelli di umidità presenti limitando quindi la proliferazione di muffe e batteri sulle pareti.
Chiaramente se l’impianto di ventilazione e ricambio aria è dotato anche di un sistema di recupero del calore prelevato dall’aria esausta che verrà espulsa all’esterno del fabbricato e trasferita all’aria di rinnovo che verrà contestualmente immessa nei locali “a finestre totalmente chiuse”, sarà possibile conseguire anche l’obiettivo del risparmio energetico e dell’efficienza termica dell’edificio.
I migliori recuperatori di calore che la recente tecnologia ci ha reso disponibili permettono un recupero di circa il 90% del calore estratto, minimizzando quindi i consumi energetici relativi al riscaldamento degli ambienti nel periodo invernale.